Faraona Domestica

 

Descrizione

La faraona domestica deriva, secondo il Ghigi, dalla Numida meleagris meleagris L. (sinonimo Numida meleagris galeata) specie originaria dell’Africa occidentale. E’ allevata e apprezzata per la sua ottima carne già dai Greci e poi dai Romani. Sembra sia scomparsa a seguito delle invasioni barbariche e reintrodotta in Europa nel Medio Evo dai Portoghesi.
Animale molto timido e sospettoso, tradizionalmente allevato in Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia.
La Numida meleagris sottospecie reichenowi non è mai stata sottoposta a domesticazione.

La faraona è simile nella forma e nel portamento a una grossa pernice. Ha la testa e parte del collo denudati, ricoperti di caruncole rade e penne setoliformi. La testa presenta un cimiero corneo ricoprente un processo osseo del cranio e bargigli rossi cartilaginei. Nella faraona domestica elmo e bargigli sono più sviluppati che in quella selvatica. Poco manifesto il dimorfismo sessuale, a parte il maggior sviluppo di elmo e bargigli (più accartocciati) e il diverso peso corporeo nella forma domestica (maschio 1,8 kg e femmina anche più di 2 kg; nella faraona selvatica il peso è uguale nei due sessi e non supera 1,1 kg). La femmina ha una maggiore muscolatura pettorale. Il maschio assume un caratteristico portamento impettito mentre cammina sollevando di tanto in tanto le ali.

Il piede ha dita relativamente corte ed è privo di speroni in entrambi i sessi. I tarsi, che nelle faraone selvatiche sono grigio-nerastri, nelle forme domestiche possono essere totalmente giallo-arancio, grigio neri o neri macchiati di giallo.
Il carattere distintivo più sicuro tra i sessi sta comunque nella voce: entrambi emettono numerosi suoni (“circirr, cirr, cirr”) ma solo le femmine il fastidioso “coquak… coquak…coqak…”. Le faraone selvatiche sono monogame: questa caratteristica rappresentò un certo ostacolo nell’allevamento di questo specie. Attualmente con l’allevamento semibrado i rapporti tra maschi e femmine possono essere 1 a 3, ma un vero progresso nella riproduzione di tale animale si è ottenuto solo recentemente con l’allevamento delle femmine in batteria e con l’ausilio della fecondazione artificiale.

L’allevamento della faraona è principalmente rivolto alla produzione di carne che ha caratteristiche organolettiche simili a quella del fagiano.
La produzione di uova è stagionale se allevate in libertà (da marzo a settembre) e si aggira intorno alle 100 uova. Le faraone allevate intensivamente con particolari accorgimenti ambientali (riscaldamento) possono arrivare a produrre fino a 200 uova all’anno. Le uova di faraona (piccole, peso medio 45 grammi) presentano un guscio molto duro , color mattone chiaro, e si prestano sia per il consumo fresco che per la preparazione di paste alimentari.
Molte mutazioni hanno interessato la livrea della faraona, tanto che le molte razze presenti si differenziano quasi esclusivamente per questo carattere. Le razze di faraone vengono distinte in tre gruppi: Faraone a manto regolarmente perlato, faraone con manto a perlature ridotte e faraone con manto privo di perlatura o depigmentate Bianca Albina).

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